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Come rimettersi in forma dopo le vacanze estive

Come rimettersi in forma dopo le vacanze estive

Come rimettersi in forma dopo le vacanze estive: segui i nostri 5 consigli pratici.

L’estate e le vacanze per molti corrispondono a un cambiamento di routine: i corsi in palestra chiudono, le gelaterie aprono, si fa visita ai parenti al mare, ci si gode più di un aperitivo al tramonto, … non è così escluso che si finisca a volte per guadagnare una taglia.

E’ possibile però correre ai ripari al rientro. I consigli dei nostri esperti ti aiuteranno a capire come rimetterti in forma dopo le vacanze estive eliminando alcune abitudini scorrette.

La strategia per rimettersi in forma dopo le vacanze parte dalle abitudini

Mantenere la dieta su misura che il nutrizionista aveva preparato è un po’ più difficile quando sei fuori casa.
Se hai sgarrato in vacanza non lasciarti abbattere dai sensi di colpa! Perdonati senza riserve e semplicemente preparati a ritrovare il peso forma tornando allo stile di vita che hai imparato durante il tuo percorso di dimagrimento.

Già, perché il cuore di qualunque trattamento dimagrante serio ed efficace non sta solo nel farsi prescrivere un menu settimanale o nel sottoporsi a dei trattamenti estetici corpo (che pure sono utili), ma soprattutto nell’apprendere abitudini sane e sviluppare una consapevolezza nutrizionale che renda autonomi nel mantenimento del peso ideale.

Ecco allora 5 consigli utili che spiegano come dimagrire velocemente e rimettersi in forma dopo le vacanze in modo sicuro ed equilibrato, senza rinunce esagerate.

1. Riprendi la dieta dove l’avevi lasciata

Il consiglio più ovvio per perdere chili di troppo e cuscinetti è quello di riabituarti a osservare i dosaggi calorici che usavi prima. Se non stavi seguendo una dieta personalizzata preparata da un nutrizionista e non sai come regolarti, può essere il momento di chiedere un consulto e farti prescrivere il regime alimentare giusto per te, per perdere peso velocemente ma in sicurezza con una dieta personalizzata.

2. Fai movimento in modo regolare

È la costanza a fare la differenza: anche una camminata veloce di mezz’ora è importante per bilanciare a tuo favore le calorie introdotte e quelle bruciate. Se hai dubbi, fatti aiutare da uno specialista a scegliere il tipo di workout adatto a te.
Non dimenticare che per bruciare il grasso corporeo serve combinare esercizi aerobici e di potenziamento muscolare, il tutto in modo adeguato al tuo fisico e al tuo stato di salute generale.

3. Liberati delle tossine

Oltre a regolare nuovamente la tua alimentazione puoi aiutare il tuo corpo (ma soprattutto la tua mente: il coinvolgimento dei pensieri è un grande supporto!) con un po’ di detox: oltre a bere molta acqua, evita le bibite gassate e dolcificate e gli alcolici, e preferisci tisane drenanti o infusi detossinanti.
Prenditi anche cura del tuo benessere intestinale consumando il giusto apporto di fibre; se ti senti “fuori posto” dopo il tuo ultimo viaggio considera la possibilità di assumere un ciclo di probiotici. Chiedi consiglio in farmacia o in erboristeria: evita il fai da te, anche con le sostanze di origine naturale.

4. Riprendi il ritmo

In vacanza è normale “sballare” un po’ gli orari del pasto e del sonno. Ora che ti stai rimettendo in carreggiata sarà molto importante riacquistare un ritmo sonno/veglia regolare evitando di andare a letto tardissimo o mangiare a orari insoliti.
Sembra una cosa da poco, ma il ritmo circadiano regola in maniera importante gli ormoni responsabili della sensazione di fame e quindi dell’aumento di peso.

5. Segui la dieta con consapevolezza

Cerca di portare nella vita di tutti i giorni il senso di relax e gioia che si prova in vacanza: davanti al cibo prova a porti con un atteggiamento “slow”, assaporalo, concediti il tempo giusto per masticarlo e deglutirlo, gustalo con tutti i sensi. Perdere peso è un momento di consapevolezza e amore per se stessi, non di sacrificio e tristezza!

Se vuoi avere i consigli di un medico dietologo e ottenere una dieta personalizzata su misura per te, chiedi un consulto gratuito presso gli ambulatori Lab Quarantadue.

Perché non riesco a dimagrire

Perché non riesco a dimagrire

Dieta, palestra, app, libri… Le hai provate tutte: se hai difficoltà a perdere peso nonostante tanti sforzi e ti chiedi perché non riesco a dimagrire, c’è qualcosa che dovresti proprio sapere.

Ti diciamo subito la cosa più importante: smetti di dirti “Se non riesco a dimagrire nonostante dieta e palestra, allora è colpa mia”. Non è così: semplicemente, qualcosa nel percorso che stai seguendo non è efficace per te, non è adatto al tuo organismo e dunque… vanifica i tuoi sforzi.

Perché un percorso di dimagrimento porti davvero a un risultato visibile, sicuro e duraturo devono combinarsi tre fattori:

  • fare esami per escludere patologie e condizioni genetiche;
  • farsi prescrivere una dieta su misura;
  • imparare le abitudini alimentari e di vita adatteal tuo caso.

 

Nonostante la dieta perchè non riesco a dimagrire? Cosa sbaglio?

Quando si parla di perdere chili l’errore che facilmente si fa (e non lo fanno solo i pazienti, ma anche i medici!) è concentrarsi su una cosa sola: di solito ridurre le calorie, oppure aumentare l’attività fisica. Sono entrambi elementi sensati in un percorso di dimagrimento, ma in molti casi non bastano da soli: occorre considerare l’organismo nella sua totalità, prendendo in considerazione caratteristiche genetiche, quadro ormonale, meccanismi biologici acquisiti nella crescita, aspetti legati al metabolismo. Ma è fondamentale considerare anche lo stile di vita e l’aspetto emotivo e psicologico, che ha un ruolo molto rilevante nei problemi di sovrappeso e obesità.

 

No ai sensi di colpa

Per capire meglio concentriamoci un momento proprio sulla dieta. Poniamo che tu stia già seguendo un regime alimentare ipocalorico, ma la bilancia sembri non notarlo.

Anziché chiederti “perché non riesco a dimagrire pur mangiando poco?”, prova a immaginare la domanda nella forma “perché il mio pesonon scende?”.

Vedi subito che invece di pensare a cosa tu non stai riuscendo a fare ti verrà spontaneo cercare di capire che cosa non stia funzionando nel percorso che hai intrapreso: non sei tu che non sei capace, è che il tuo corpo non sta ricevendo il messaggio giusto!

È proprio questo l’atteggiamento che dovrebbero avere gli esperti che si prendono cura di persone in sovrappeso, ed è un approccio a cui noi di Lab Quarantadue teniamo molto.

 

Il primo passo: capire il tuo corpo

Possono esserci molte ragioni fisiologiche per l’aumento di peso e la difficoltà a dimagrire, e queste possono essere indagate solo da un medico con dei testi clinici specifici.

Le ragioni per cui non riesci a dimagrire possono essere trovate per esempio con un test del DNA, un test delle intolleranze e con altre indagini diagnostiche che analizzano il tuo metabolismo e la tua predisposizione a certi tipi di patologie.

Una volta individuato il problema, sarà molto più facile impostare una dieta personalizzata che funziona davvero!

 

Il secondo passo: la dieta giusta

Non si tratta solo di diminuire le calorie: ogni organismo reagisce diversamente a ciascun singolo nutriente, quindi è importantissimo comporre il tuo menù settimanale con gli alimenti giusti per te, combinati in modo da ridurre sì l’apporto calorico, ma in modo intelligente e mirato.

 

Il terzo passo: lavorare sulle abitudini

Ci sono cose che influiscono sul peso senza che tu te ne renda conto. Oltre a seguire la dieta, prova a fare caso a queste abitudini scorrette che potresti avere.

  • Chiediti se dormi abbastanza: pochi sanno che dormire un numero corretto di ore (l’ideale è 8, ma non meno di 6) e mantenere orari regolari è molto importante per regolare il peso, perché interviene su l’ormone che regola il senso di fame e di sazietà.
  • Assicurati di non saltare i pasti (a meno che tu stia seguendo un digiuno intermittente strettamente monitorato dal nutrizionista) e di non concederti troppe tentazioni per “compensare”. Mangia a orari regolari e con quantità equilibrate lungo la giornata.
  • Fai attività fisica vero? Parla con il tuo personal trainer o il personale della palestra per capire se stai lavorando correttamente sul rapporto fra massa magra e massa grassa: a volte si tende a fare molto lavoro aerobico brucia grassi e troppo poco potenziamento muscolare, importante per “togliere spazio” al grasso.
  • Verifica se mangi in modo consapevole: non solo nella scelta dei pasti, ma nell’atteggiamento, come masticare con calma, assaporare i cibi, gustare anche con la vista e l’olfatto (e, naturalmente, bere tanta acqua!).
  • Valuta il tuo livello di stress: si tratta di un elemento chiave per aiutare il corpo a rispondere positivamente alla dieta!

 

Il ruolo della psiche

Spesso si trascura il ruolo della psicologia per dimagrire. L’aumento di peso, anche importante, può essere collegato a molte forme di disagio psichico, come ansia, depressione (anche leggera), risposta a un trauma non elaborato, o alla presenza di un disturbo dell’alimentazione come la bulimia.

Anche se non soffri di un vero e proprio disturbo psichico, sappi che il rapporto emotivo con il cibo è qualcosa di molto complesso e la tua difficoltà a dimagrire potrebbe avere radici proprio lì. Un percorso di dimagrimento serio dovrebbe metterti a disposizione anche un colloquio psicologico e la possibilità di una psicoterapia, se necessaria.

 

Perché non riesco a dimagrire in menopausa

La premenopausa e la menopausa sono fasi delicate nella vita di una donna sul piano degli ormoni, che regolano un’infinità di aspetti (compreso quello emotivo). Perdere peso in menopausa è più difficile proprio perché il quadro ormonale è “in subbuglio” e rende l’organismo meno ricettivo. Non perderti d’animo: un dietologo serio è in grado di consigliarti una dieta menopausa adatta al tuo specifico caso.

Seguire un’alimentazione sana e bilanciata sarà importante per te anche se i risultati saranno un po’ più lenti del previsto: perderai comunque chili e soprattutto vedrai risultati a lungo termine e ad ampio raggio quando la situazione si sarà stabilizzata.

 

No alle false aspettative

Esistono persone di costituzione molto magra e struttura longilinea, ma non tutti siamo così: considera, con l’aiuto di un esperto, se per caso non hai già raggiunto il tuo peso forma, ovvero il livello di peso ottimale per il tuo fisico. In tal caso il corpo tende giustamente ad “assestarsi” e a mantenersi com’è.

Anche aspettarsi di dimagrire velocemente può deluderti: esistono in effetti certi tipi di dieta veloce, ma non è detto che siano adatti al tuo caso.

Qualunque sia la ragione per cui fai fatica a perdere chili, ricorda che è importante non improvvisare e rivolgiti sempre a professionisti esperti: chiedi un consulto presso gli ambulatori Lab Quarantadue, per avere una dieta personalizzata online o direttamente in studio.

Cosa mangiare in vacanza

cosa mangiare in vacanza

Per chi segue una dieta la domanda più frequente in vista della partenza è sempre la stessa: cosa mangiare in vacanza per godersi l’estate senza perdere di vista l’obiettivo?

Sappiamo tutti come va: si parte con le migliori intenzioni, ma è difficile poi resistere alla focaccia da spiaggia, agli aperitivi prima di cena e… vogliamo parlare del gelato?

Le tue vacanze non devono diventare una tortura e devono servire a rilassarti e prenderti cura del tuo benessere: non costringerti a privazioni estreme ma ascolta i nostri consigli su come regolarti per mangiare senza sensi di colpa.

 

Cosa mangiare in vacanza per non ingrassare

Le indicazioni che ti ha dato il dietologo sono valide anche in vacanza: è solo più difficile metterle in pratica, soprattutto se non sei tu a preparare i tuoi pasti e se condividi il viaggio con familiari o amici che non hanno deciso di dimagrire.

 

Cosa mangiare in viaggio

Cosa mangiare in vacanza? Partiamo dal viaggio. Autogrill, stazioni e aeroporti forse non sono i luoghi per eccellenza dove trovare cibo dietetico, ma se ci fai caso si possono acquistare abbastanza facilmente insalatone e barrette proteiche per affrontare l’avvicinamento alla tua meta delle vacanze.

Cerca di non farti sedurre dalla corsia del market autostradale, che ti propone ogni genere di cibo spazzatura tentatore: non ne vale la pena, data la qualità alimentare del prodotto! Tieni un “jolly” per sgarrare quando davvero avrà un senso.

 

Comporre un menu in vacanza

Prima di partire assicurati di aver capito bene come introdurre nella tua dieta quotidiana i vari tipi di alimenti (verdura e frutta, carboidrati, proteine ecc.) così da impostare la tua spesa o comporre la tua ordinazione al ristorante in modo che si avvicini all’obiettivo.

Non è di vitale importanza azzeccare tutto il piano nutrizionale alla perfezione, si tratta dopotutto di qualche settimana al massimo: mantieniti sulla rotta, ma senza angosce.

Un consiglio: concentrati sui pasti nei quali hai maggiore possibilità di decisioni autonome: per esempio se la tua famiglia ha l’abitudine di cucinare in appartamento o in campeggio per colazione e cena, mentre a pranzo si mangia fuori, cerca di concentrare i tuoi sforzi in quei due pasti.

 

Spuntini freschi e dietetici

Per rinfrescarti durante la giornata evita bibite gassate e zuccherate (a queste dovresti proprio rinunciare il più possibile) e limita anche il consumo di cocktail (anche analcolici), che sono quasi sempre preparati con sciroppi a base di zucchero. Molti bar offrono centrifugati di frutta e verdura, che, anche se non privi di calorie, sono sicuramente più sani e meno calorici di un gelato confezionato o di una lattina di cola.

Troverai facilmente un fruttivendolo che abbia frutta fresca o (ottima soluzione) pomodori, cetrioli e peperoni: succosi, vitaminici e ipocalorici.

Se il tuo regime è particolarmente stretto ricorda che un bicchiere di acqua con una fettina di limone e tanto ghiaccio, da bere a piccoli sorsi, è in ogni caso la soluzione più rinfrescante possibile!

 

Posso mangiare il gelato se sono a dieta?

Se vuoi concederti un gelato ogni tanto non è un problema: cerca però di optare per il gelato sfuso artigianale alla frutta, meglio se sorbetto senza latte. Soddisfa, sazia e rinfresca con un numero di calorie accettabile. Bilancia naturalmente il gelato con un pasto non troppo ricco di zuccheri.

 

Cosa mangiare al ristorante

Una buona regola di partenza è scegliere località di soggiorno con il buffet, che permettano quindi una vasta scelta e semplifichino il tentativo di seguire i menu che avevi a casa. Non sempre questo è possibile e, in ogni caso, potresti non aver ben chiaro  l’apporto calorico delle pietanze. E poi, tutta una vacanza senza nemmeno una cenetta fuori?

Ecco allora qualche suggerimento da seguire al ristorante, per non rischiare di recuperare in fretta i chili persi:

  • assaggia di tutto un po’, ma in porzioni moderate;
  • evita di aggiungere salse e intingoli e modera il consumo dei fritti;
  • ricorda di consumare verdure e bere abbondante acqua, soprattutto all’inizio del pasto, per dare al tuo corpo un maggior senso di sazietà;
  • soddisfa lo sguardo e l’olfatto e gusta lentamente ogni boccone: il tuo pasto deve essere equilibrato ma non triste!

 

Inoltre puoi sempre compensare qualche sgarro alla dieta con le tante occasioni di moto piacevole e divertente che capitano in vacanza: passeggiate, bici, escursioni, nuotate, pedalò, canoa… la lista non si ferma certo qui e in compagnia e con la mente libera dallo stress cittadino non sentirai nemmeno fatica.

 

Speriamo che questi nostri brevi consigli possano accompagnarti nelle prossime settimane, qualsiasi sia la tua destinazione, ma se hai ulteriori dubbi su come impostare al meglio la tua dieta per l’estate puoi affidarti alla nostra equipe di professionisti che penserà al percorso personalizzato per te: chiedi subito un consulto gratuito online o presso l’ambulatorio Lab Quarantadue più vicino a te!

Come prepararsi alla prova costume

Come prepararsi alla prova costume

Come prepararsi alla prova costume e perdere peso in fretta ma senza stress. I consigli degli esperti di nutrizione.

Sembra sempre che l’estate arrivi di colpo: il momento del cambio degli armadi, costume da bagno incluso, può essere fonte di malumore per chi ha preso durante la stagione fredda più peso di quanto vorrebbe.
Se questo è il tuo caso, non preoccuparti: possiamo darti dei consigli per tornare in forma in modo rapido ma sicuro, senza rischi per la salute.

Cominciamo subito con tre regole base per prepararsi alla prova costume.

 

Tre consigli per arrivare in forma alla prova costume

La prima regola per dimagrire velocemente è evitare nel modo più assoluto il fai da te: la rete e i giornali pullulano di regimi alimentari improvvisati e senza basi scientifiche che al grido di “dieta prova costume” promettono trasformazioni drastiche.
Soprattutto se l’esigenza è perdere peso in fretta, è davvero importante seguire una dieta personalizzata consigliata da un medico dopo un’attenta visita e, se necessario, anche sottoponendoti a qualche esame diagnostico.

La seconda regola è combinare una valida dieta per perdere peso con dei trattamenti estetici corpo professionali mirati a diminuire inestetismi come cellulite e rilassamento cutaneo e rimodellare le zone con i maggiori accumuli di grasso. Aggiungere del movimento attivo, commisurato alle tue forze, completa in quadro!

Infine, ecco la terza regola: è giusto prenderti cura della tua salute e del tuo aspetto e cercare di sentirti bene davanti allo specchio. Ricorda però che ogni tipo di corpo ha diritto ad andare in spiaggia e godersi il sole, il mare e il relax! Scegli un abbigliamento che ti piaccia e ti valorizzi e sii felice del risultato che tu hai ottenuto, anche se non dovesse somigliare alle foto filtrate di Instagram.

 

Rimettersi in forma per l’estate: la dieta giusta

Dal punto di vista della perdita di peso strettamente intesa, al momento il tipo di dieta che scientificamente dà più risultati con meno effetti collaterali è quella basata sulla riduzione drastica dei carboidrati: in pratica, una dieta proteica a basso contenuto di zuccheri e carboidrati (quindi riducendo al minimo pane, pasta, riso, cereali, dolci…).
Ne avrai sentito parlare come dieta chetogenica o dieta low carb. Se impostata correttamente in base alle tue caratteristiche psicofisiche, al tuo stato di salute e alla tua età, permette di bruciare i grassi in un tempo sorprendentemente breve ma senza consumare la massa magra, ovvero senza “mangiare il muscolo”.
Il risultato è un corpo più magro ma non flaccido, che è proprio l’obiettivo a cui tutti aspiriamo quando l’estate comincia.
A questo regime, che viene osservato per un periodo limitato, i nostri esperti fanno seguire un programma nutrizionale a lungo termine che ti permetterà di conservare i risultati ottenuti nel tempo.

 

Stile di vita: perché la dieta detox è importante per dimagrire

Un elemento importante su cui intervenire sono anche le tue abitudini di vita: se ti senti le gambe pesanti, la pancia gonfia, fai fatica a digerire e non riesci a perdere peso nemmeno con la dieta, potresti avere bisogno di un controllo medico per escludere intolleranze e patologie legate al metabolismo.
Oppure, semplicemente, hai bisogno di un periodo di dieta detox, che non significa solamente mangiare sano: significa anche fare movimento, dormire bene e a orari regolari, limitare gli alcolici, smettere di fumare, bere tanta acqua, impostare delle abitudini di vita equilibrate e salutari.
Se ti sembra che questo c’entri poco con il perdere chili velocemente, sappi che fumo, alcol, sonno irregolare e stress sono davvero fra le prime cause del sovrappeso, tanto quanto un’alimentazione scorretta!

 

Sport per perdere peso

Se associato a una dieta corretta il movimento è naturalmente un ottimo alleato.
Fai molta attenzione se cerchi un metodo di allenamento per perdere molti chili: ogni corpo è diverso e devi sempre partire dalla tua situazione personale, dandoti un obiettivo realistico ma soprattutto agendo in sicurezza.
Chiedi consiglio a un esperto per selezionare il tipo di workout più adatto alla tua situazione: per alcuni una camminata a passo veloce di 20 minuti al giorno sarà la scelta corretta, mentre altri potranno spingersi verso allenamenti cardio più intensi, anche con salti o con i pesi.
L’allenamento fisico richiede gradualità e costanza per essere efficace e sicuro.

 

Trattamenti estetici da scegliere per superare la prova costume

Se non hai l’abitudine di sottoporti a terapie medico- estetiche durante l’anno puoi chiedere consiglio per qualche intervento localizzato dell’ultimo momento.
Se il tuo problema, per esempio, è la cellulite, in abbinamento all’alimentazione ci sono diverse terapie realmente efficaci che richiedono poche sedute per un risultato visibile: puoi provare per esempio con la carbossiterapia e la veicolazione transdermica, lavorando sul miglioramento del microcircolo, sull’edema e sull’infiammazione portando un beneficio sia clinico che prettamente estetico sulla texture tissutale.
Uno dei trattamenti estetici più all’avanguardia per sciogliere i cuscinetti di grasso localizzati si chiama invece mesoterapia e può aiutarti a rimodellare il profilo di cosce, glutei e pancia in poche settimane.

Ora che hai tutte le informazioni su come prepararti alla prova costume chiedi un consulto gratuito ai professionisti dell’equipe di LabQuarantadue: valuteremo insieme a te il percorso migliore senza impegno!

Per dimagrire meglio un dietologo o nutrizionista?

per dimagrire meglio un dietologo o un nutrizionista

Scopri la differenza tra dietologo e nutrizionista e a chi rivolgersi per perdere peso.

Se hai problemi con il tuo peso e hai bisogno di dimagrire forse avrai già cercato di capire a quale professionista chiedere aiuto, nella speranza di ottenere dei risultati efficaci ma anche sicuri. Per dimagrire quindi, meglio un dietologo o nutrizionista? La risposta dipende da diversi elementi, a cominciare dal punto in cui ti trovi sul piano fisico, psicologico e dello stile di vita.

Prima ancora di definire i tuoi obiettivi, infatti, qualunque esperto serio cercherà di capire qual è il tuo stadio di partenza. Prima di associare a ogni problema l’esperto corretto cerchiamo di capire insieme un dietologo chi è, e in cosa differisce da un nutrizionista.

 

Dietologo o nutrizionista: differenza nella formazione

La questione principale che rende diversi dietologi e nutrizionisti è il titolo di studio.

Un dietologo è un medico, è dottore in medicina e successivamente specializzato nella disciplina della scienza dell’alimentazione. Può prescrivere farmaci e prendere in carico persone con problematiche di salute complesse.

Un nutrizionista è a sua volta specializzato nell’ambito della nutrizione ed è ugualmente in possesso di una laurea, ma in biologia o in scienze affini: è un esperto che conosce il corpo umano e il suo funzionamento e può dare delle utili indicazioni sull’alimentazione, ma non può firmare una ricetta medica.

Anche se il primo sembrerebbe il più titolato in base al nome (dieta dietologo) entrambi, potenzialmente, possono stendere un piano alimentare e prescrivere un regime dietetico.

A chi rivolgersi, allora? Per dimagrire meglio un dietologo o nutrizionista?

 

Quando rivolgersi al dietologo

  1. Se hai problemi di obesità, diabete, ipertensione, patologie cardiovascolari o metaboliche hai bisogno del medico dietologo: sono necessari esami diagnostici, potresti avere necessità di farmaci specifici e di un trattamento integrato che combini un programma dimagrante con altre terapie.
  2. Se sei in forte sovrappeso e hai difficoltà a dimagrire, nonostante tu abbia già provato a metterti a dieta e a cambiare abitudini alimentari: il tuo problema potrebbe avere origini ormonali, metaboliche o genetiche ed è importante farti visitare da un medico.
  3. Se anche i tuoi familiari hanno una spiccata tendenza a problemi di peso e patologie correlate, incluse quelle tumorali: è consigliabile almeno una prima visita da parte di un medico.
  4. Se hai disturbi gastrici, disturbi del sonno, un disturbo alimentare o soffri di ansia o depressione, la combinazione tra dietologo e psicologo è senz’altro un buon punto di partenza per impostare un piano alimentare adeguato.

 

Quando rivolgersi al nutrizionista

Il campo di competenza del nutrizionista è soprattutto capire se stai mangiando nel modo giusto e insegnarti abitudini alimentari sane e adatte a te. Il nutrizionista lavora particolarmente sullo stile di vita, le consuetudini e gli schemi che utilizzi nella tua dieta.

  1. È la persona giusta se vuoi perdere peso ma non parti da una condizione di obesità, o se hai già perso peso e ti occorre un aiuto per mantenere la linea.
  2. Può supportarti se non sai come regolarti su alimenti, quantità, frequenza dei cibi che scegli e ti serve aiuto per ottenere una dieta personalizzata da seguire.
  3. Può consigliarti se stai attraversando una fase di cambiamento fisico, per esempio in adolescenza o in menopausa.
  4. Può aiutarti a seguire una dieta vegetariana o vegana bilanciata, o compensare l’eliminazione (temporanea o permanente) di certi nutrienti in caso di intolleranze.

Se ti alleni regolarmente e vuoi ottenere una vera dieta sportiva nutrizionista e dietologo sono entrambi qualificati per permetterti di impostare le calorie corrette per te.

 

La soluzione migliore di tutte è sfruttare una combinazione di professionisti, che possano valutare il tuo caso da diversi punti di vista e aiutarti a lavorare sia sulla tua salute, sia sulla tua consapevolezza alimentare, sia sulla motivazione e la percezione della tua immagine.

Lo scopo finale, dopotutto, non è solo perdere chili: è sentirti bene con il tuo corpo, eliminare il grasso in eccesso ma anche i disturbi (organici ed emotivi) che lo accompagnano.

 

Chi prescrive diete per dimagrire senza una laurea specifica, o senza almeno appoggiarsi alla consulenza di un dietologo o nutrizionista per una valutazione accurata, rischia di arrecare danni anche seri ai propri assistiti: se cerchi qualcuno che ti aiuti a perdere peso assicurati che abbia i titoli per farlo, e prediligi ambulatori strutturati e organizzati (come Lab Quarantadue), magari che operano in coordinamento con le ASL o i servizi territoriali della tua regione. Prenota un consulto gratuito senza impegno online o in ambulatorio.

Dieta per sportivi

Allenarsi regolarmente è un toccasana, ma richiede al corpo un impegno che deve essere compensato in modo adeguato con liquidi, sali minerali e con le calorie derivate dal cibo.

Che l’allenamento serva per dimagrire velocemente o per raggiungere obiettivi in gara, l’alimentazione di chi fa sport non va improvvisata.

Anche se hai fatto una scelta nutrizionale vegetariana o vegana, ti sarà utile conoscere alcune regole di base per integrare il tuo stile alimentare in un programma sportivo.

Fino a qualche anno fa l’idea di uno sportivo vegetariano non veniva presa troppo sul serio, ma in verità la letteratura scientifica sull’argomento conferma che le diete vegetariane, ad eccezione di quelle molto strette, possono convivere con l’attività fisica ed è dunque assolutamente possibile farsi indicare una dieta vegetariana per sportivi professionisti, oltre che per i dilettanti e gli appassionati di fitness.

 

Come si costruisce una dieta per sportivi

In linea generale possiamo dire che un atleta (vegetariano o meno) dovrebbe nutrirsi in base a una piramide così composta:

  • Carboidrati
  • Proteine
  • Grassi

Le proporzioni fra i tre elementi dipendono da molti fattori, ma in generale le “priorità” da rispettare fra i nutrienti sono queste.

Il fabbisogno energetico nella dieta per sportivi

Prima ancora di ragionare sugli alimenti, ciò che è importante valutare quando si fa attività sportiva (agonistica o non agonistica) è il corretto fabbisogno energetico: chi svolge uno sport impegnativo deve assumere in proporzione più carboidrati, proteine e grassi rispetto a un individuo sedentario.

Questo vale per chi mangia carne e pesce, per i latto-ovo-vegetariani e a maggior ragione per chi esclude anche i derivati animali: in pratica una dieta vegana per sportivi dovrà essere portata a un numero di calorie adeguato, proporzionale al tipo di attività sportiva svolta per salvaguardare il turnover proteico fondamentale per il mantenimento della massa muscolare.

Proteine animali e vegetali per chi fa sport

Veniamo al discorso delle proteine nelle diete sportive prive di carne, pesce ed eventualmente altri derivati animali.

Sul fabbisogno proteico degli atleti, e sull’origine delle proteine (vegetale o animale) si dibatte ancora molto e non esiste un accordo preciso tra gli esperti.

Ciò che è assodato con una buona prevalenza di pareri favorevoli è che i vegetariani possono sostituire le proteine animali con quelle vegetali: se ciò viene fatto in modo bilanciato così da compensare correttamente, non avranno problemi.

Esempi di alimenti utili a sostituire le proteine animali sono:

  • Legumi freschi ed essiccati
  • Frutta secca (mandorle, noci, pinoli…)
  • Semi proteici (es. quelli di sesamo o di chia).

Esistono naturalmente diversi alimenti confezionati o lavorati adatti all’alimentazione veg anche per sportivi:

  • Seitan o muscolo di grano (attenzione alla quantità di proteine, non altissima)
  • Tofu, tempeh e derivati
  • Hamburger vegetali pre-bilanciati
  • Snack e barrette proteiche vegetariane/vegan
  • Frappè a base di soia disidratata
  • Dessert vegetali a base di latte di soia.

In determinati casi il nutrizionista o il dietologo potrebbero consigliare degli integratori proteici specifici, a base di proteine vegetali, per chi necessita di un apporto particolarmente elevato (come i body-builders) o fatica a raggiungerlo con la semplice alimentazione bilanciata.

Come distribuire gli alimenti nella giornata

La dieta per sportivi agonistici come si sa è regolata da istruzioni piuttosto rigide che vengono stabilite dal medico che segue l’atleta, sulla base della sua corporatura, del tipo di allenamento e della performance richiesta.

Barretta proteica pre o post allenamento?

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’introduzione delle proteine nella dieta ha solo in parte lo scopo di aumentare e consolidare la massa muscolare, mentre il ruolo principale è costituire una riserva energetica all’inizio dell’allenamento, da consumare durante lo sforzo prolungato che esso richiede.

In quest’ottica, è sensato prevedere uno snack proteico subito prima di allenarsi.

In altre parole, se si considera che le proteine costituiscono una “riserva di carburante” per l’organismo che si mette alla prova con il workout, uno spuntino energetico pre-allenamento a base prevalentemente proteica è l’opzione più indicata.

Qualunque sia la tua scelta etica alimentare, considera che una corretta educazione nutrizionale sarà importante e di grande aiuto per bilanciare il tuo modo di mangiare e di muoverti, incrementando magari anche la tua performance sportiva. Chiedi consiglio a un medico nutrizionista o rivolgiti a un centro integrato come gli ambulatori LabQuarantadue, dove esperti di diverse discipline possono combinare le loro competenze per fornirti la miglior dieta vegetariana per sportivi!
Prenota ora il tuo consulto gratuito.

Metabolismo lento cosa fare?

Metabolismo lento: cosa fare e cosa devi sapere se fai fatica a dimagrire.

Su metabolismo lentosintomi e rimedi più o meno miracolosi circolano tante informazioni sbagliate, se non dannose.  Conoscere le nozioni giuste ti aiuterà molto a capire cosa è vero e cosa no, e soprattutto come fare per seguire un programma di dimagrimento davvero efficace.

Vediamo allora insieme come sbloccare metabolismo lento, ristagno dei grassi e difficoltà a perdere peso. Un’anticipazione? Il metabolismo lento… non c’entra niente!

 

Come funziona il metabolismo e che rapporto ha con il peso

Ciò di cui si parla è il metabolismo basale, ovvero tecnicamente la quantità minima di energia (apporto calorico) della quale il nostro corpo ha bisogno per funzionare; il metabolismo basale di una persona viene idealmente calcolato in condizioni di assoluto riposo, a temperatura ambientale media (né troppo freddo né troppo caldo) e dopo 12 ore di digiuno. Si tratta di una misura standardizzata che serve per calcolare in modo scientifico il fabbisogno calorico dell’organismo.


Metabolismo lento cause

Il metabolismo basale è influenzato da numerosi fattori, alcuni “fissi”, altri modificabili cambiando abitudini:

  • età
  • genere
  • fattori genetici
  • dimensione del corpo (il metabolismo è più veloce in una persona molto alta rispetto all’inverso)
  • composizione corporea (rapporto grasso/muscolo, IMC, indice di massa corporea)
  • clima in cui si vive (ie. zone molto fredde o tropicali)
  • quadro ormonale (in particolare l’equilibrio degli ormoni tiroidei)
  • alimentazione
  • stile di vita: stress, attività fisica, ritmo sonno/veglia.

La velocità o lentezza del metabolismo però cambia in modo molto trascurabile rispetto a quello che si pensa, e non influenza l’aumento di peso in modo diretto.
Quindi, c’è veramente qualcuno che ha il metabolismo lento “per natura” e non riesce a dimagrire? Ci sono delle tecniche dedicate al metabolismo lento e a come farlo ripartire con esercizi o diete specifiche
Sostanzialmente, no.

Tranne le persone con disfunzioni ormonali e patologie metaboliche serie, tutti abbiamo grossomodo la stessa velocità del metabolismo e la possibilità di accumulare o perdere peso velocemente dipende da tutt’altro.

Ma allora, se non ho il metabolismo lento perché non riesco a dimagrire? Ti chiederai. Beh, non è perché hai il metabolismo basso, o almeno non solo.

Capita in effetti di avere una sorta di “blocco del dimagrimento”: un punto oltre al quale non si riesce ad andare, e magari dopo il quale si torna a prendere chili. Se è il tuo caso, probabilmente:

  • il rapporto fra quello che mangi e l’attività fisica che fai non è adeguato;
  • il tipo di cibi che consumi non è realmente adatto al tuo fisico;
  • il tuo stile di vita rema contro la perdita di peso (es. stress, fumo, sedentarietà, saltare i pasti);
  • stai entrando in una fase di vita diversa (es. menopausa) che richiede un adattamento
  • assumi farmaci che alterano l’equilibrio ormonale o “gonfiano”;
  • potresti avere uno squilibrio determinato da altre patologie, per le quali è necessaria un’accurata analisi medica.

 

Metabolismo lento o squilibrio calorico? La via corretta per dimagrire

Anche se servisse, potresti fare molto poco per accelerare il tuo metabolismo. La parte su cui puoi lavorare, in pratica, è quella che riguarda il deficit calorico.
Chiariamo meglio: non è che esista una dieta metabolismo lento friendly, ma esiste la dieta corretta per te, per stare meglio e dimagrire (e solo un professionista può aiutarti a trovarla).

L’essenziale da sapere per iniziare a dimagrire

L’attività fisica influenza il fabbisogno calorico di un individuo per il 20-30% e ha un ruolo ancora maggiore rispetto alla dieta, dato che l’energia derivante dal cibo copre il 10% di questa percentuale.

In questa prospettiva, lavorando sulle tue abitudini di movimento e a tavola puoi influenzare il rapporto fra le calorie che il tuo corpo si aspetta e quelle che tu gli fornisci.
Se devi dimagrire, quale che sia la velocità del tuo metabolismo, devi fare in modo che queste calorie siano “leggermente insufficienti”: devi cioè portare il bilancio delle calorie leggermente in negativo rispetto al tuo fabbisogno calorico, in modo costante e non drastico. Per fare questo dovrai:

  • aumentare l’attività fisica, in modo graduale e adatto alla tua situazione psicofisica, in modo da “bruciare” più calorie;
  • selezionare le calorie assunte con il cibo, con l’aiuto di un dietologo, in modo che non siano né troppe né troppo poche, ma soprattutto siano “giuste” per favorire la riduzione della massa grassa in favore di quella muscolare.

Insomma, se hai sentito qualcuno dire che per perdere peso devi stimolare il metabolismo, o hai associato disturbi indipendenti fra loro, come metabolismo lento e pancia gonfia, sgombra il campo dalle false credenze e rivolgiti a un esperto medico nutrizionista per trovare il percorso realmente adatto a te, efficace per il tuo caso specifico e durevole nel tempo!

Metabolismo lento come velocizzarlo: sfatiamo tre falsi miti per capire meglio il problema

  1. Non è vero che si “nasce” con il metabolismo lento. È vero che ci sono dei fattori genetici che regolano il funzionamento generale del nostro organismo, e sono alla base anche di questioni che riguardano il peso: il modo in cui accumuliamo cuscinetti di grasso, il rapporto con alcuni alimenti, la predisposizione verso le disfunzioni metaboliche hanno origine nel nostro DNA.
    Tuttavia, la differenza nella velocità del metabolismo fra una persona e l’altra “in partenza”, nelle medesime condizioni fisiche, è minima.
  2. Non è vero che si ingrassa perché si ha il metabolismo lento. È vero che le persone in sovrappeso hanno il metabolismo leggermente più lento, ma questa è una conseguenza dell’aumento di peso (o, meglio, delle abitudini di vita che hanno condotto al sovrappeso) più che una causa.
  3. Non è vero che mettersi a dieta stretta ha delle conseguenze sul metabolismo, come velocizzarlo e renderlo più “dinamico”. In realtà, se ci si attiene a una dieta molto rigida il metabolismo rallenta (come accade agli animali che vanno in letargo, per intenderci) adattandosi a un introito inferiore di calorie; in questo modo, se si riprende a mangiare troppo dopo la dieta, l’organismo assimilerà di più e si tenderà, ahimè, a prendere più chili di quanti se ne fossero persi.
    Quindi idealmente velocizzare il metabolismo non serve per dimagrire: è vero che una dieta corretta può sbloccare una situazione di sovrappeso e obesità, e portare al dimagrimento desiderato, ma questo non ha a che fare con la “velocità”.

 

Se hai un problema di peso e fai fatica a rimetterti in forma non perdere tempo con informazioni fuorvianti: chiedi un consulto gratuito e senza impegno per valutare la tua situazione e farti consigliare la soluzione più adeguata!

Digiuno intermittente per dimagrire, è sicuro?

Si sente spesso dire che digiuno intermittente per dimagrire fa bene ed è efficace, ma è vero che funziona ed è sicuro? Ecco il parere degli esperti.

Ti anticipiamo subito che ciò che si sente dire è vero, perché il digiuno intermittente fa dimagrire. Come tutte le soluzioni per perdere peso, però, non è una bacchetta magica: va seguito nel modo giusto sempre dietro il consiglio di un medico specializzato. Vediamo come si fa.

 

Digiuno intermittente cos’è

Questa pratica ha origine nella medicina tradizionale orientale: aveva implicazioni spirituali ed era volta a purificare l’organismo e rendere più “chiara” la visione della mente. In effetti le testimonianze di chi pratica regolarmente, a intervalli fissi, il digiuno intermittente per dimagrire parlano di una maggiore capacità di concentrazione, una sensazione di limpidezza nei pensieri e dei sensi, e di maggiore collegamento tra corpo e mente, una volta che si è presa l’abitudine.

Vediamo però come funziona il digiuno intermittente per dimagrire, nello specifico, soprattutto per chi si avvicina per la prima volta all’argomento.

La cosa più importante da capire del digiuno intermittente è come farlo nel modo giusto, perché funzioni senza creare nessun deficit all’organismo.

 

Come funziona il digiuno intermittente per dimagrire

La tecnica si basa su un concetto abbastanza semplice.

Quando noi mangiamo, il glucosio contenuto nel cibo viene utilizzato come “combustibile” per far funzionare l’organismo, mentre i trigliceridi (che sono sostanzialmente dei grassi) vengono accumulati nel tessuto adiposo, come riserva energetica a lungo termine.

Se noi digiuniamo per un numero sufficiente di ore, questi trigliceridi vengono “intaccati” per produrre energia, in assenza di quella che arriverebbe dal cibo. Vengono divisi in glicerolo (che viene “bruciato” subito) e acidi grassi.

A questo punto il fegato trasforma gli acidi grassi in un loro derivato, i corpi chetonici, che a loro volta vanno a fornire energia all’organismo, e in modo particolare al cervello.

L’effetto dimagrante di questo meccanismo, che viene chiamato switch metabolico, sta nel fatto che il corpo “mangia i grassi” anziché assumere energia dall’esterno, per un tempo limitato nel corso della giornata ma sufficiente a produrre un dimagrimento veloce.

Ecco dunque spiegato a cosa serve il digiuno intermittente! Ma i vantaggi riconosciuti non stanno solo nella perdita di peso rapida; esso infatti:

  • contrasta il processo di invecchiamento;
  • può prevenire l’insorgere di patologie cardiovascolari;
  • tiene sotto controllo la regolazione del glucosio nel sangue, il cui squilibrio è responsabile di numerosi disturbi;
  • riduce gli stati infiammatori, inclusi quelli derivanti da intolleranze alimentari e allergie;
  • migliora l’equilibrio della flora intestinale.

Numerosi studi controllati sono stati condotti da scienziati di varie nazionalità a partire dagli anni Novanta, e l’efficacia e sicurezza del digiuno intermittente è stata ampiamente verificata. Naturalmente senza esagerare: si può digiunare in questo modo solo per un periodo limitato!

 

Guida pratica per dimagrire con digiuno intermittente

Premessa importante: non affrontare il digiuno intermittente senza avere consultato un medico. Anche se non comporta dei rischi significativi, non è adatto a tutti e deve essere eseguito seguendo scrupolosamente le indicazioni di un esperto.

Ti proponiamo un esempio per darti l’idea di come ci si comporta durante il percorso, ma ti invitiamo decisamente a rivolgerti ai nostri esperti per un programma personalizzato efficace e sicuro.

Vediamo ora nella pratica cos’è il digiuno intermittente per dimagrire. Esistono diverse formule, ma le principali sono due.

  1. Il metodo 5:2 prevede 5 giorni di alimentazione normale e 2 giorni di dieta ipocalorica stretta. Esiste anche la versione “light” con il digiuno intermittente una volta a settimana (6:1).
  2. Il metodo 16:8 impone di concentrare i pasti in 8 ore, e trascorrere le altre 16 ore (su 24) senza ingerire calorie.

Questo secondo metodo (che ha anche versioni da 12 o persino da 18 ore) propone il miglior digiuno intermittente per perdere peso velocemente, perché prevede una finestra più ampia di assenza di calorie ingerite.

Esempio di digiuno intermittente

La logica suggerisce naturalmente di includere le 8 ore di sonno giornaliere nelle 16 ore di “stop”.

Ci sono allora due possibilità:

  • Niente colazione
  • Pasto a mezzogiorno
  • Spuntino a metà pomeriggio
  • Cena alle 20

Oppure

  • Colazione alle 10
  • Pasto a mezzogiorno
  • Cena alle 18

È consigliabile far passare 2-3 ore dopo la cena, prima di andare a dormire, in modo da attraversare durante il sonno la fase in cui l’organismo “fa pulizia” e libera i corpi chetonici: la fase di chetosi è un momento infatti in cui alcune persone fanno più fatica a gestire la pausa fra i pasti.

 

Domande frequenti sul digiuno intermittente

Per quanto tempo fare il digiuno intermittente

La frequenza e la durata della pratica deve esserti indicata dal medico nutrizionista che segue la tua situazione e non deve essere impostata a casaccio.

Che cosa mangiare durante le 8 ore del digiuno intermittente

Nelle 8 ore in cui si può mangiare non ci sono restrizioni particolari, ma è importante evitare di “abbuffarsi” per compensare, soprattutto con zuccheri e cibi grassi.

Si può mangiare anche con relativa abbondanza, ma mantenendo una dieta sana e bilanciata e sfruttando il potere saziante delle fibre contenute nella verdura, nei cereali integrali e nella frutta.

Si può bere durante le ore di digiuno?

Si può e si deve bere acqua in abbondanza: oltre a idratare il corpo, bere aiuta a controllare lo stimolo della fame che inevitabilmente comparirà.

Posso fare sport durante il digiuno intermittente?

Con moderazione, è possibile e consigliato fare attività fisica. Questa deve essere leggera, soprattutto se viene condotta durante le ore di digiuno: è meglio non forzare per evitare il rischio del “calo di zuccheri”.

Fare un’attività intensa durante il digiuno in ogni caso non fa dimagrire più in fretta. Devi considerare che stai già seguendo un regime dimagrante veloce, non è il caso di cercare di accelerarlo ulteriormente!

Quanto dura il digiuno intermittente?

Per il digiuno 8:16 si consiglia di non superare i 5 giorni consecutivi, da provare solo se si è già un po’ “allenati” alla pratica. Comincia con 2 giorni consecutivi, da portare a 3 se te la senti.

Come posso controllare la fame durante il digiuno intermittente?

Lo stimolo dell’appetito inizialmente si manifesterà negli orari in cui hai l’abitudine di consumare i pasti. Per alcuni è più facile che per altri tenere sotto controllo la fame, ma sentirla è del tutto naturale! Bere acqua, fare una passeggiata, distrarti aiuterà di certo.

Dopo il primo impatto, ti risulterà via via più facile “resistere” alla dispensa.

Posso lavorare durante il digiuno intermittente?

Puoi lavorare, e potresti anzi scoprire di essere più efficiente grazie al senso di lucidità che a molti deriva dalle fasi di digiuno. Nelle 16 ore è però consigliabile evitare il lavoro fisicamente molto impegnativo o che ti porta a manovrare macchinari pericolosi, soprattutto se è la prima volta che provi la tecnica.

Segui sempre i consigli degli esperti a cui ti sei rivolto, come i medici del team LabQuarantadue.

 

Controindicazioni: chi non deve fare il digiuno intermittente

Il percorso non è adatto per:

  • donne in gravidanza;
  • bambini e adolescenti;
  • persone con diabete di tipo 1 o 2, cardiopatie o altre patologie rilevanti;
  • persone con disturbi nel funzionamento della tiroide;
  • persone con disturbi alimentari, con disturbo ossessivo compulsivo o, in generale, con un rapporto emotivamente non equilibrato con il cibo.

In tutti questi casi il medico nutrizionista e/o lo psicologo sconsiglieranno di iniziare il digiuno intermittente in qualunque sua forma.

 

Che cosa puoi aspettarti dal digiuno intermittente per dimagrire?

Gli effetti sono piuttosto veloci: il digiuno intermittente fa dimagrire a un ritmo variabile da persona a persona, ma si sperimenta comunque una perdita di peso rapida che può arrivare anche all’8% del peso iniziale nei primi 3 mesi.

Puoi considerare come aspettativa realistica con il digiuno intermittente primi risultati dopo la prima settimana e risultati più significativi dopo 3-4 mesi.

In media puoi arrivare a perdere 1 kg a settimana, ma la proporzione dipende da molti fattori ed è difficile dare un’indicazione precisa.

La fase del distacco dei corpi chetonici per chi non è abituato potrebbe dare qualche disturbo, come mal di testa, irritabilità, sonnolenza o la sensazione di un cattivo sapore in bocca.

Si tratta di manifestazioni passeggere, che non devono spaventare di per sé, ma devi tenerne conto se pensi di utilizzare il digiuno durante i giorni lavorativi.

Se hai problemi di sovrappeso, obesità o vuoi semplicemente rimetterti in forma per l’estate chiedi un consulto gratuito presso gli ambulatori LabQuarantadue o online, per verificare se il digiuno intermittente è adatto a te e ai tuoi obiettivi!

 

Obesità: Semaglutide un nuovo farmaco per sconfiggerla

Una nuova speranza per chi lotta contro l’obesità: semaglutide è in grado di determinare una riduzione fino al 20% del peso corporeo di partenza se usato correttamente e associato a una dieta adeguata e  a un’attività fisica costante.

 

Nuovo farmaco contro l’obesità: che cos’è semaglutide

Si tratta di una molecola già utilizzata da tempo nella cura del diabete di tipo 2. Studi scientifici recenti hanno inoltre dimostrato che assunta in dosi maggiori,  è in grado di indurre un consistente calo di peso, con una riduzione fino al 20% del peso corporeo inizialeSemaglutide agisce a livello del sistema nervoso centrale sui centri di controllo della fame e della sazietà, aiutando così  a ridurre l’apporto calorico.

 

Chi può assumere semaglutide?

Si tratta di un farmaco che va assunto su prescrizione e sotto stretto controllo medico ed è indicato per soggetti affetti da obesità  ( ovvero con BMI (Body Mass Index, ovvero indice di massa corporea) superiore a 30. 

 

Come si assume semaglutide?

Non si tratta di una pillola, bensì di un’iniezione sottocutanea che si somministra una volta alla settimana nell’addome, nella coscia o nel braccio.

Al momento attuale l’uso del farmaco per curare l’obesità è stato approvato negli Stati Uniti.

Per i pazienti italiani però è già disponibile un farmaco simile; liraglutide. Si tratta di un prodotto già ampiamente testato e riconosciuto a livello internazionale per il trattamento dei problemi di peso.

Come semaglutideliraglutide è un analogo sintetico dell’ormone Glp-1, e ha lo stesso meccanismo d’azione.

 

Obesità: perché non basta mangiare meno

Nei nostri ambulatori proponiamo piani alimentari personalizzati molto efficaci per la perdita di peso rapida che serve a chi si trova in condizione di obesità o sovrappeso grave. Unita a un movimento fisico adeguato alle condizioni di salute del paziente, questa soluzione spesso garantisce già ottimi risultati.

Tuttavia esistono varie situazioni patologiche nelle quali l’organismo non è più in grado di reagire correttamente a un cambiamento alimentare: in tali casi il ricorso a un farmaco è indispensabile.

I nostri esperti spesso consigliano ai pazienti anche una psicoterapia o un supporto comportamentale: il percorso di cura dell’obesità deve infatti prendere totalmente in carico la persona, anche sul piano emotivo.

Se hai bisogno di una consulenza personalizzata per capire quale percorso di dimagrimento è il migliore per te contatta gli esperti LabQuarantadue per un primo consulto.

Grasso localizzato: la dieta non basta, ma c’è una soluzione (e non è la liposuzione)

Non è una tua fissazione: è vero che il grasso si accumula soprattutto in alcuni punti precisi del corpo, che possono essere diversi per ciascuno. Ed è vero che quando ti impegni a dimagrire, con la dieta e il movimento, vedi i centimetri ridursi dappertutto tranne che “proprio lì”.
Stiamo per spiegarti come mai questo accade e, soprattutto, come si può risolvere il problema dell’adipe localizzato in modo clinicamente sicuro.

 

Perché il grasso si accumula in una zona del corpo?

Le ragioni per cui si creano le cosiddette adiposità localizzate sono piuttosto complesse, ma in linea generale hanno a che fare con:

  • la genetica: il DNA contiene anche informazioni relative a questo aspetto;
  • il sesso: maschi e femmine tendono ad accumulare l’adipe in modo diverso (ma ci sono delle eccezioni);
  • gli ormoni: la predisposizione ad accumulare il grasso in una specifica zona del corpo dipende soprattutto dai livelli dei vari ormoni durante il ritmo circadiano (sonno/veglia), dal loro rapporto reciproco e dal numero e sensibilità dei recettori endocrini (cioè le cellule che devono intercettare questi ormoni e reagire di conseguenza).

Come vedi, non è possibile decidere dove il nostro grasso andrà ad accumularsi: il nostro organismo è predisposto per ingrassare in alcune aree più che in altre. Vediamo invece che cosa si può fare per combattere l’adiposità localizzata (sì, si può).

 

Come combattere il grasso localizzato

Considerato quanto abbiamo detto, il passo più ovvio è cercare di tenere sotto controllo il peso in generale, attraverso un’alimentazione corretta e uno stile di vita sano. Seguire una dieta e fare movimento è comunque una buona idea, ma è sufficiente a eliminare il grasso localizzato?
Diciamo che i cuscinetti di grasso concentrati in un punto specifico sono sempre gli ultimi ad andarsene, per così dire: magari riesci a perdere chili e centimetri di circonferenza addominale, ma quella pancetta o quella “maniglia” rimangono sempre lì.

E quindi? Resta solo la liposuzione?

Anche se in alcuni casi la liposuzione può essere una risposta adatta, si tratta comunque di un intervento invasivo e costoso che, in molte situazioni, non è nemmeno necessario. C’è qualcos’altro che puoi provare.

Dare al corpo gli stimoli giusti

L’unica arma a disposizione per contrastare la predisposizione all’accumulo adiposo in una zona specifica del corpo è dare al nostro organismo gli stimoli giusti:
1. la dieta corretta per stimolare il meccanismo del dimagrimento più adatto al grasso localizzato;
2. uno stile di vita che faccia funzionare al meglio il tuo sistema endocrino;
3. un trattamento medico-estetico focalizzato per sciogliere localmente il grasso, con tecniche scientificamente dimostrate, senza false promesse.

LabQuarantadue ha messo a punto un protocollo di intervento globale dall’efficacia comprovata, che combina:
– una dieta personalizzata basata sul modello VLCKD (Very Low Calorie Ketogenic Diet);
– un monitoraggio metabolico per intercettare eventuali squilibri e resistenze;
– un trattamento medico-estetico mirato;
– consigli e istruzioni per impostare abitudini alimentari corrette e comportamenti funzionali.

Sciogliere il grasso ostinato: perché non basta la dieta

Torniamo un momento sul punto 2 qui sopra: che cosa significa che dovresti far funzionare al meglio il tuo sistema endocrino per bruciare le adiposità localizzate?
Semplificando, il grasso localizzato dipende dagli ormoni ed è sensibile agli squilibri ormonali; gli ormoni sono “governati” dal sistema endocrino. Ottimizzare il tuo sistema endocrino è quindi il modo migliore per aiutare la dieta e i trattamenti estetici a sciogliere i cuscinetti ostinati.

Ecco cosa puoi fare.

  • Cerca di mantenere un ritmo sonno/veglia costante: andare a letto e svegliarsi a orari regolari aiuta letteralmente gli ormoni a restare in equilibrio.
  • Riduci fin dove è possibile le ragioni di stress: stressarsi fa innalzare un ormone chiamato cortisolo che è anche responsabile degli accumuli di adipe.
  • Verifica, con il supporto di un team medico competente, se hai già uno squilibrio ormonale (in particolare nei livelli di estrogeni e testosterone), ma anche un eventuale problema nel metabolismo del glucosio: è un aspetto anch’esso influenzato dagli ormoni, è “invisibile” ma molto determinante per le difficoltà di perdere peso.

Non dimagriamo tutti allo stesso modo

Con tutti questi fattori a influenzare la distribuzione del grasso corporeo, è evidente che, come non tutti ingrassiamo allo stesso modo, così non dimagriamo allo stesso modo: è fondamentale personalizzare sia la dieta, sia i controlli medici, sia l’impostazione di abitudini finalizzate alla perdita di peso.

Infatti, avrai notato che:

  • non tutte le parti del corpo dimagriscono alla stessa velocità;
  • il rapporto fra cibo e peso cambia nel corso della vita e della fase biologica;
  • il grasso può “cambiare posizione” a seconda dell’età, dello stile di vita e dei livelli di stress.

Per questo, se vuoi ridurre gli inestetismi derivanti dall’adipe localizzato, è davvero importante rivolgerti a un team multidisciplinare preparato e seguire un programma che sia completo di tutte le parti necessarie: educazione alimentareottimizzazione delle caloriemonitoraggio metabolico e impostazione di routine vincenti. Sarà una vera liposuzione non chirurgica: insegnerai al tuo corpo a bruciare il grasso localizzato, e ti sentirai anche meglio.